Cosa sono i piedi gonfi
Il gonfiore ai piedi, conosciuto anche come edema periferico, è dovuto essenzialmente a un accumulo di liquidi nel tessuto adiposo sottocutaneo.
Sintomi piedi gonfi
I sintomi tipici del disturbo dei piedi gonfi sono:
- difficoltà ad indossare le scarpe,
- dolore e ingrossamento agli arti inferiori,
- pelle tesa al tatto.
Tale sintomatologia può presentarsi all’improvviso e durare per un tempo ridotto (qualche giorno) oppure essere progressiva e persistere per un periodo di tempo più lungo (qualche settimana).
Cause piedi gonfi
Le cause più frequenti di gonfiore ai piedi sono abitudini sbagliate, come indossare calze, collant e scarpe troppo strette o con tacchi eccessivamente alti. Il problema è diffuso soprattutto tra le persone che stanno in piedi tutto il giorno o rimangono a lungo in posizione seduta.
Anche i chili di troppo, la dieta ricca di sale e la scarsa attività fisica possono favorire l’accumulo di liquidi in eccesso.
A volte il gonfiore agli arti inferiori è espressione di patologie cardiache, vascolari, reumatiche o metaboliche. Altre condizioni patologiche responsabili del disturbo sono l’insufficienza venosa cronica, il linfedema o edema linfatico e le infiammazioni articolari. Anche l’insufficienza renale e quella epatica possono avere effetti negativi sulla circolazione sanguigna del piede.
Piedi gonfi in gravidanza
Il gonfiore delle caviglie e dei piedi è normale in gravidanza, specialmente nell’ultimo trimestre, ed è definito edema fisiologico. L’accumulo di liquidi riflette l’aumento generalizzato della ritenzione idrica dovuta alle modificazioni ormonali, ematologiche e fisiche proprie della gestazione.
Ci sono casi in cui il gonfiore in gravidanza è conseguenza di disturbi gravi come la preeclampsia e la trombosi venosa profonda.
Nelle donne in gravidanza che presentano gonfiore degli arti inferiori i seguenti sintomi sono fonte di preoccupazione:
- aumento della pressione del sangue;
- gonfiore di una sola gamba o polpaccio, in particolare se la zona risulta calda, arrossata o sensibile;
- gonfiore che aumenta improvvisamente;
- presenza di febbre;
- stato confusionale e alterazioni della vista;
- tremori e convulsioni;
- difficoltà respiratoria;
- dolore addominale o cefalea improvvisi.
Il gonfiore normale in gravidanza si può ridurre con i seguenti accorgimenti:
- distendersi sul lato sinistro, una posizione che tiene lontano l’utero dalla grossa vena che riporta il sangue al cuore;
- riposare spesso con le gambe sollevate;
- indossare calze elastiche contenitive;
- evitare indumenti troppo stretti, specialmente nelle gambe (ad esempio evitare calze o calzini con fasce strette intorno alle caviglie o ai polpacci).
Piedi gonfi dopo il parto
I piedi gonfi scompaiono dopo il parto nel giro di una settimana.
Pediluvio per piedi gonfi
Un pediluvio in acqua fredda e poi calda può essere utile per alleviare il disturbo dei piedi gonfi perché porta ad una dilatazione e contrazione delle vene stimolando la circolazione sanguigna.
Piedi gonfi diabete
Il piede diabetico, caratterizzato soprattutto da ulcerazioni, ma anche da deformità delle dita, è una conseguenza molto comune legata ai danni al sistema neurologico e circolatorio causati dal diabete.
Tra le persone che soffrono di tale malattia può verificarsi una complicanza poco conosciuta, il piede di Charcot, che altera tessuti molli, articolazioni e ossa dei piedi fino a deformare l’arco plantare con ulcerazioni dolorose e infezioni ossee. Anche in questo caso, tra i primi sintomi riscontrabili c’è il gonfiore del piede, accompagnato da arrossamento e dolore.
Trattamento e rimedi consigliati per i piedi gonfi
Oltre a pediluvi che riattivano la circolazione sanguigna, è utile fare uso di prodotti specifici ad azione locale in crema o gel, perché svolgono un’azione lenitiva, riducono il gonfiore e contrastano la ritenzione idrica.
Uno dei trattamenti farmacologici per curare il gonfiore ai piedi è l’assunzione di un diuretico, perché aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso accumulati nei tessuti.